È un dato di fatto che le banche centrali in tutto il mondo stiano aumentando i tassi di interesse. La motivazione principale di questa scelta è quella di combattere l’inflazione, che è aumentata a livelli più alti di quanto previsto negli ultimi mesi. Tuttavia, c’è un prezzo da pagare per questa decisione e, purtroppo, saranno i più poveri a soffrirne maggiormente.
I tassi di interesse più alti rendono più difficile per le famiglie a basso reddito l’ottenimento di prestiti, in particolare per acquistare beni di consumo, case o automobili. Questo significa che saranno meno inclini a spendere e, di conseguenza, il consumo domestico potrebbe diminuire, contribuendo a rallentare la crescita economica.
Inoltre, i tassi di interesse più alti potrebbero provocare un aumento dei tassi di default sui prestiti. Se una persona a basso reddito ha difficoltà a pagare il suo prestito a causa di tassi di interesse più alti, potrebbe finire per perdere il suo bene (ad esempio, la sua casa) e la sua situazione finanziaria potrebbe peggiorare ulteriormente.
Tassi di interesse più alti infine possono anche avere un impatto negativo sui mercati azionari. Se i tassi di interesse aumentano, i rendimenti dei titoli di stato aumentano di conseguenza, rendendoli più attraenti rispetto alle azioni. Di conseguenza, i mercati azionari potrebbero subire un calo, il che potrebbe a sua volta ridurre i valori delle pensioni e delle altre forme di investimento a lungo termine che sono importanti per le famiglie a basso reddito.
Le banche centrali dovrebbero considerare attentamente le conseguenze delle loro decisioni sui tassi di interesse e fare in modo che non colpiscano i più vulnerabili. Potrebbero adottare altre misure per combattere l’inflazione, come politiche fiscali mirate o interventi antitrust, che potrebbero essere più efficaci e meno dannosi per le fasce più deboli della popolazione.