Con la carestia in Somalia quasi inevitabile, Martin Griffiths (Sottosegretario generale per gli affari umanitari) critica l’opaca gestione di 100 miliardi di dollari all’anno promessi ai paesi più poveri e si chiede perché i miliardi di dollari promessi per affrontare la crisi climatica non siano stati utilizzati per combattere la carestia in Somalia. “I somali sono le vittime del nostro comportamento, le vittime delle nostre abitudini, non delle loro. Eppure non siamo nemmeno riusciti a portare loro i soldi che abbiamo promesso nobilmente qualche tempo fa proprio per questo tipo di emergenza.
L’ONU ha avvertito che è probabile che lo stato di carestia venga dichiarato nelle aree della Somalia entro la fine dell’anno, poiché il Paese continua a lottare contro la siccità e le riacutizzazioni del conflitto. Nel frattempo le nazioni unite non riescono ad ottenere una risposta dai governi su come e quando siano stati erogati i finanziamenti per il clima.
Alla conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2009, i paesi ricchi si sono impegnati a donare agli stati a basso reddito 100 miliardi di dollari all’anno entro il 2020 per mitigare e adattarsi alla crisi climatica. Il Green Climate Fund ha avuto un impatto limitato perché i paesi ricchi spesso incanalano i loro finanziamenti attraverso la Banca mondiale o le banche di sviluppo regionale.
Secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che monitora i contributi dei donatori al finanziamento del clima, i paesi sviluppati hanno mobilitato 83 miliardi di dollari nel 2020. I paesi a basso reddito hanno ricevuto l’8% del denaro tra il 2016 e il 2020.
Il professor Lee White, ministro dell’ambiente e del cambiamento climatico del Gabon, ha affermato che i paesi donatori auto-segnalano i contributi ma non esiste un modo chiaro per tracciare quanto denaro è stato realmente donato e dove è stato speso. Ha detto che solo una frazione del denaro che i paesi ricchi affermano di aver fornito raggiunge il Green Climate Fund e anche in questo caso le richieste di denaro arrivano con criteri eccessivamente complicati.
Molto più complicati infine sono i metodi di utilizzo di questi fondi nei paesi in via di sviluppo, infatti pochi di questi paesi sono realmente in grado di redigere progetti finanziabili.